Sono numerosi gli studi nazionali e internazionali che evidenziano l’efficacia contro Covid-19 dei sistemi di ventilazione meccanica nei luoghi chiusi. Duecento scuole del nostro Paese sono già dotate di questi sistemi di ventilazione in grado di effettuare uno scambio continuo tra aria interna ed esterna, e ridurre così la concentrazione del virus negli ambienti chiusi e quindi di contagio all’interno delle strutture.
In linea con le più efficaci misure di prevenzione e sicurezza degli ambienti, nel contenimento e prevenzione della diffusione del virus Covid-19, Shoulder Clinic di Modena si è dotata dello stesso dispositivo di ventilazione meccanica delle scuole. «La sicurezza dei nostri pazienti, di chi li accompagna, e degli operatori sanitari di Shoulder Clinic è una nostra priorità» sottolinea Paolo Baudi, direttore scientifico di Spallaonline Journal e responsabile del team di Shoulder Clinic.
Come funziona il sistema di ventilazione meccanica?
«Come riferiscono gli esperti dell’Istituto Spallanzani di Roma, il sistema di aerazione forzata è fino a tre volte più efficace dell’aerazione naturale - prosegue il dottor Paolo Baudi -. Aprire le finestre per areare gli ambienti, infatti, può non essere sufficiente a ridurre la concentrazione di virus nell’aria, oltre al fatto che in una struttura sanitaria come la nostra, molte procedure non possono essere effettuate con le finestre aperte. Pertanto, il sistema di ventilazione meccanica presente in Shoulder Clinic funziona come se, con una frequenza costante, tutte le nostre finestre venissero aperte e chiuse contemporaneamente in tutti gli ambienti, favorendo il riciclo dell’aria. Ogni 15 minuti, l’aria esausta (che comunemente chiamiamo “aria viziata”) negli ambienti interni di Shoulder Clinic viene sostituita in modo forzato da aria dall’esterno purificata dagli inquinanti atmosferici e riscaldata (o raffreddata dal condizionatore in estate) da speciali filtri ad alta efficienza in modo da non variare la temperatura all’interno della struttura durante le procedure mediche o di riabilitazione e la permanenza del paziente in struttura».