Intervista al dottor Paolo Baudi pubblicata su Tabloid di Ortopedia
Nelle patologie della spalla, dopo un sufficiente percorso di addestramento, l’ecografia eseguita dal chirurgo aiuta la diagnosi immediata, l’eventuale infiltrazione ecoguidata e il follow-up post-chirurgico
La letteratura è concorde: l’ecografia è un’importante guida per il chirurgo nel processo clinico-decisionale e nel trattamento di ogni patologia di spalla, con una maggiore prevalenza della patologia della cuffia dei rotatori, del capo lungo del bicipite e delle borse di scorrimento, fino alla patologia da lussazione di instabilità e alla patologia artrosica.
«Oggi si fa spesso ricorso alla diagnostica avanzata Rmn in prima battuta – dice il dottor Paolo Baudi, socio della Società italiana di chirurgia della spalla e del gomito (Sicseg), responsabile di chirurgia di spalla dell’ospedale di Suzzara a Mantova e leader del network di specialisti di Spallaonline.it –. In realtà, fino a rotture di cuffia di non oltre 2 cm, un chirurgo di spalla esperto di ecografia non avrebbe bisogno di richiedere una risonanza magnetica, ma gli basterebbe una radiografia di base per escludere eventuali patologie scheletriche», sostiene Baudi.