Sciare o fare snowboard è un’esperienza emozionante. Traumi e lesioni alle spalle, soprattutto dopo impatti accidentali e cadute, non sono mai da sottovalutare, poiché alcune lesioni gravi potrebbero manifestarsi solo a distanza dal trauma. .
Abbiamo intervistato il dottor Giuseppe Consolini, ortopedico specialista nel dolore di spalla di Spallaonline.
Quali sono le lesioni alla spalla più comuni durante lo sci?
Il tipo di lesione di spalla dipende da diversi fattori e, in parte, anche dall’età dello sciatore: negli sciatori oltre i 60 anni, le lesioni più comuni coinvolgono la cuffia dei rotatori, spesso con rottura di uno o più tendini, e le fratture pluriframmentarie della testa omerale. Nei giovani, invece, sono più frequenti le lussazioni e le sublussazioni della spalla, le lussazioni acromion claveari e le fratture della clavicola.
Le fratture prossimali dell’omero, che coinvolgono la parte più vicina alla spalla, e le fratture della clavicola di solito derivano da traumi ad alto impatto. Al contrario, le lussazioni o sublussazioni anteriori gleno-omerali e acromion-claveare possono essere causate da cadute con il braccio disteso in avanti le prime e da cadute dirette sulla spalla a braccio al corpo le seconde. Frequente anche la collisione diretta con altri sciatori. In sintesi, la natura delle lesioni varia in base all’età e al tipo di impatto, richiedendo un trattamento e una gestione diversificati.
Le lesioni gravi possono causare sintomi lievi?
Alcune lesioni gravi possono manifestarsi con sintomi lievi. Sottovalutare un trauma alla spalla è un errore, dal momento che, ad esempio, una frattura parzialmente scomposta del trochite omerale o la rottura parziale di un tendine della cuffia dei rotatori potrebbero dare sintomi non acuti. Una frattura parzialmente scomposta potrebbe essere compensata da una struttura muscolare robusta, causando solo un lieve dolore senza limitare il movimento della spalla. Per questo motivo è importante non sottovalutare quali:
- dolore e deficit funzionale anche parziale
- ematomi, poiché potrebbero indicare la presenza di una frattura composta dell’estremità prossimale dell’omero.
Una valutazione medica accurata, una radiografia e in alcuni casi una TAC o RMN eseguite nei Trauma Center, oramai presenti in tutte le principali stazioni sciistiche , sono fondamentali per identificare tempestivamente lesioni potenzialmente gravi e garantire un trattamento appropriato.
Cosa fare e quando consultare l’ortopedico?
In caso di dolore con o senza limitazione del movimento del braccio a seguito di una caduta o un impatto, e se non si sono fatti accertamenti medici e diagnostici nella località sciistica , è consigliabile iniziare applicando del ghiaccio sulla zona interessata e assumere un farmaco anti-infiammatorio per alleviare il dolore.
Tuttavia, se dopo 3-5 giorni di trattamento con ghiaccio e farmaci anti-infiammatori non si notano miglioramenti nella funzionalità del braccio e nel dolore, è opportuno consultare uno specialista della spalla per esami di approfondimento con radiografia ed ecografia della spalla, per escludere la presenza di una frattura composta dell’osso prossimale dell’omero, di una sub -lussazione acromion claveare o di una lesione tendinea.
Se sono stati eseguiti già Rx, TAC o RMN nel trauma center sciistico, rivolgersi in tempi brevi a un ortopedico specialista di spalla per valutare trattamento chirurgico o conservativo – riabilitativo.
È importante sottolineare che, se non diagnosticati e trattati precocemente, anche lesioni tendinee apparentemente minori possono portare a gravi limitazioni del movimento della spalla, spesso richiedendo interventi chirurgici più complessi e con risultati inferiori se eseguiti a distanza di tempo.