Artrosi di spalla: tecnologie innovative contro il dolore


Il dolore alla spalla può derivare da diverse cause, incluse l’artrosi, soprattutto in età avanzata, oltre i 65 anni. Quando si presenta, il dolore costituisce sempre un segnale da non sottovalutare, richiedendo una valutazione specialistica delle strutture della spalla. Nel caso in cui l’artrosi sia la causa del dolore, le tecnologie possono fornire soluzioni efficaci per affrontare il problema e migliorare la qualità di vita del paziente. 

Ne parliamo con il dottor Paolo Baudi, ortopedico specialista nel dolore di spalla e fondatore di Spallaonline.

Quando è necessaria la chirurgia?

L’artrosi è una condizione degenerativa che, simile ad altre articolazioni del corpo, causa l’usura della cartilagine articolare. Nei primi stadi della malattia, la terapia conservativa con le infiltrazioni ecoguidate di acido ialuronico e/o collagene e con medicina rigenerativa, come infiltrazioni di PRP o di cellule mesenchimali dette anche staminali, che possono aiutare a gestire il dolore, anche se non risolvono la malattia. Tuttavia, nei casi più avanzati, le componenti ossee dell’articolazione della spalla (testa omerale e glena scapolare) possono essere così gravemente usurate che, dalle radiografie, le ossa risultano “fuse” insieme: in tali circostanze, diventa necessario ricorrere all’intervento chirurgico di protesi di spalla. È importante notare che le spalle presentano variazioni anatomiche significative e le soluzioni, incluse quelle chirurgiche, vengono determinate in base al quadro clinico, alla gravità dei sintomi, alle esigenze funzionali e all’anatomia specifica della spalla del paziente, considerando anche la presenza di eventuali alterazioni anatomiche congenite o post-traumatiche della spalla, così come gravi deformità delle componenti ossee dell’articolazione.

Quali sono le tecniche innovative per la chirurgia protesica di spalla?

Ci sono varie tipologie di protesi di spalla e diverse metodologie chirurgiche che sfruttano tecnologie all’avanguardia per affrontare con precisione anche situazioni complesse in cui la glena e la testa dell’omero sono difficili da distinguere. In tutti

I pazienti viene eseguita una rmn ad alto campo per lo studio del patrimonio tendineo e muscolare e una prima valutazione deformità ossee . In seguito se le deformità ossee sono importanti si esegue una TC di spalla che consente la pianificazione al computer del tipo di impianto adatta a quella deformità. Infine, in alcuni casi selezionati, utilizziamo un sistema di navigazione che sfrutta sensori posizionati in punti specifici della spalla del paziente, con un’accuratezza di 0,5 mm e 0,5 gradi. Nei casi in cui vi sia una grave anomalia nel rapporto tra i componenti articolari (testa dell’omero e glena) a causa di usura o deformità, il sistema di navigazione consente al chirurgo di visualizzare chiaramente il percorso, proprio come un navigatore durante la guida in condizioni di scarsa visibilità. Questo è particolarmente importante poiché anche un piccolo errore di pochissimi gradi o millimetri nell’installazione della protesi potrebbe aumentare l’usura nel tempo, causare dolore o movimenti non corretti della protesi.

Quali sono i vantaggi?

L’aumento della precisione nel posizionamento dell’impianto protesico di spalla offre una serie di vantaggi per il paziente, correlati a migliori risultati biomeccanici della protesi stessa. La precisione dell’impianto deriva anche dal volume di interventi eseguiti dall’equipe chirurgica che deve essere adeguato in termini di numero/anno  e costanza di interventi eseguiti. Esperienza e precisione si traducono in una riduzione del dolore post- operatorio, in una riabilitazione più efficace, con un recupero della funzionalità e del movimento della spalla migliorato e più rapido.

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