Oltre alle due ruote, ciclisti e motociclisti hanno in comune un aumentato rischio di frattura alla clavicola, rispetto alla popolazione comune.
Questo accade perchè in caso di incidente, la forza dell’urto del braccio contro il terreno si trasmette alla clavicola fino a romperla. Le più pericolose sono le fratture scomposte. Come trattarle per tornare in sella dopo una frattura di clavicola? Lo spiega il dottor Paolo Baudi, ortopedico e fondatore di spallaonline.it
Tra le fratture alla spalla quella alla clavicola è la più comune e rappresenta una quota di circa il 2,5 – 5% di tutte le fratture degli adulti.
«Uno dei traumi più frequenti in ciclisti e motociclisti è proprio la frattura della clavicola – spiega il dottor Paolo Baudi, specialista in ortopedia e traumatologia della spalla -. La ragione per cui questo avviene è la caduta a braccio addotto , vicino al corpo e il conseguente trasferimento alla clavicola, la struttura ossea che fa da ponte tra sterno e scapola, della forza d’impatto contro il terreno alla clavicola. Si parla in questo caso di trauma indiretto. Più raramente, invece, la frattura avviene perché un oggetto o un ostacolo colpisce direttamente l’osso clavicolare: in questo caso si parla di trauma diretto. A fratturarsi sono più frequentemente la parte più esterna, detta distale, e quella centrale, detta corpo.